Talent Shortage, mismatch, turnover, reskilling: sono alcune delle parole chiave che sentiamo più spesso quando ci troviamo a gestire lo scouting e la valorizzazione delle risorse umane in un progetto aziendale. 
Nel Demo Day organizzato a Napoli a metà Settembre nell’ambito delle attività finanziate dal Polo per l’innovazione digitale EDIH HERITAGE SMARTLAB, Conform s.c.a.r.l. e Meditech hanno coordinato un programma di interventi di aziende e ricercatori per ricostruire il contesto complesso e ambizioso con cui qualsiasi progetto imprenditoriale oggi fa i conti. Tra le esperienze, anche quella della Casa delle tecnologie emergenti di Napoli Infiniti Mondi. Sia che ci si confronti con il necessario aggiornamento delle competenze all’interno del proprio organico, sia che si tratti dell’attrattività di giovani talenti, al centro della questione emerge una nuova relazione da ripensare e costruire tra lavoratore e azienda. 

L’evento, organizzato presso l’Albergo dei Poveri in collaborazione con il Cluster Basilicata Creativa capofila del progetto EDIH HSL, SPICI srl e Iniziativa, ha proposto un’analisi del mercato del lavoro con un focus sui settori delle industrie culturali e creative, che rappresentano un importante valore per la generazione di ricchezza (3,1%) e occupazione (3,3%) sull’economia totale. 

La ricerca Ervet del 2012 realizzata in Emilia Romagna ha definito un’impresa culturale e creativa se condivide tre fattori: l’utilizzo di saperi culturali (nuovi e tradizionali) e creativi quale input per la produzione; la produzione di senso e valore estetico, in aggiunta alla funzione del prodotto o servizio; l’accezione “artigiana” della produzione, volta all’unicità del prodotto finale.

Il fabbisogno formativo e la scelta dell’impiego: i numeri

Secondo le fonti di Fondazione Symbola riportate in un rapporto del 2022, l’architettura e il design sono i comparti del sistema produttivo culturale e creativo a contare le maggiori unità sul totale dell’economia (82.993), seguito da Comunicazione (41764), Audiovisivo e musica (15.853), Videogiochi e software (33.240), editoriale e stampa (64.532), performing arts e arti visive (30.781), patrimonio storico e artistico (1.155).Rappresentano il 4,5% delle imprese del totale dell’economia, con 270.318 unità. Registrano in tutto 839, 8 migliaia di occupati e 48.614,2 milioni di euro, con una flessione negativa del -4,8% rispetto al 2019.

Tra gli scenari che riguardano i fabbisogni formativi e professionali del settore, si sottolineano la mancanza di candidati (22,8%), la preparazione inadeguata (14,5%) e la necessità di un maggiore livello di formazione (78, 4%). Secondo le fonti Unioncamere-ANPAL (2022), tra le competenze trasversali richieste dalle industrie culturali e creative alle nuove figure professionali (e ritenute di importanza elevata), troviamo al primo posto flessibilità e adattamento, seguita dalla capacità di lavorare in gruppo. L’abilità nell’utilizzo delle competenze digitali viene restituito con un valore del 74,4% per le industrie culturali.

Nell’Employer Brand Research 2024 di Randstad (con 6.774 persone intervistate in Italia su un campione totale di quasi 173.000 rispondenti e 6.084 aziende nel mondo), la generazione Z (18-24 anni) afferma la priorità dell’equilibrio vita-lavoro nella scelta del proprio impiego. Retribuzione e benefit rappresentano un driver rilevante al 55% per la gen Z, dopo la progressione di carriera e la percezione dell’equità all’interno delle dinamiche aziendali, elemento che non si presenta per le altre generazioni di intervistati.

L’equilibrio tra progetti, processi, persone è una delle sfide che si trovano a gestire le aziende in un contesto socio-economico che cambia rapidamente gli scenari, su cui pesano anche i trend demografici, in un Paese come l’Italia che conta 4.158 musei, 282 aree archeologiche, 536 monumenti, 13.888 biblioteche, 871 aree naturali protette, 2.500 siti naturali. In un Rapporto sulle Competenze creative e digitali presentato dal Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari nel 2022 i risultati hanno evidenziato un gap importante tra le competenze digitali delle lavoratrici, che potrebbe comportare un gap salariale.

Tre proposte

Tra le proposte per gestire le sfide delineate, il programma di Infiniti Mondi Competence tech Transfer  del valore di 1.570.000 Euro, con 48 corsi da attivare in 4 ambiti formativi (digital business, digital technologies, world of data, methodologies) e la piattaforma TaiLENT di CONFORM s.c.a.r.l., sistema di gestione delle risorse umane, basato su soluzioni di Intelligenza Artificiale.

La piattaforma consente di analizzare in modo accurato i bisogni, le aspettative e le potenzialità sia manifeste che latenti di individui e organizzazioni, offrendo un supporto personalizzato in grado di migliorare la competitività dei lavoratori nel mercato del lavoro e di assicura alle aziende un accesso facilitato a profili altamente qualificati e continuamente aggiornati. 

Nel racconto del Cluster Basilicata Creativa, è stato presentato “Generative People”, un format sperimentale orientata a supportare le imprese operanti nei settori culturali e creativi per migliorare le strategie e le azioni di recruiting verso giovani talenti con competenze digitali e creative. Serve esplorare nuovi modi di costruire un incontro tra domanda e offerta che tenga conto dei cambiamenti culturali e sociali in atto, soprattutto dei fenomeni sociali e culturali che riguardano direttamente i giovani. Generative People, a cui sta lavorando la società Sviluppo Basilicata insieme al Cluster lucano, si immagina come uno spin off che, seguendo il percorso tracciato dal progetto EDIH-HSL contribuisca alla costruzione di una strategia efficace capace di fare da collante tra le aspirazioni dei giovani talenti che vivono e lavorano in Basilicata e le esigenze delle aziende e delle organizzazioni pubbliche: una piattaforma unificante per la condivisione di conoscenze, esperienze e opportunità.

Ascolta le interviste ai relatori dell’evento: