Il TAM Tower Art Museum è un museo d’arte contemporanea che nasce dall’idea di fare impresa culturale in Basilicata, a Matera. Mauro Acito, Dario Colacicco, Rita Padula, Silvia Parentini, Debora Russo, Alessandro Simili, Chiara Valzer sono i fondatori del Museo. Sono nati quasi tutti nel 1992, pochi mesi prima che Matera entrasse nella Lista Unesco come patrimonio dell’umanità. Abbiamo chiesto a Mauro Acito di raccontarci questa fertile realtà sociale e culturale nel cuore dei Sassi di Matera, in attesa di incontrarlo nel Castello del Malconsiglio a Miglionico per l’evento “Una notte al museo”.
Da quali sogni nasce il TAM?
L’idea di aprire un museo d’arte contemporanea senza avere alle spalle una collezione o il supporto di alcun player del settore nasce nel 2017, quando Matera e il suo territorio stavano vivendo un momento incredibilmente florido: il percorso da Capitale Europea della Cultura aveva attivato tantissime energie, direttamente o indirettamente. Il TAM nasce con l’obiettivo di produrre nuovi contenuti culturali ed artistici qui a Matera per ribadire come questa città non sia destinata a diventare un museo a cielo aperto ma che può continuare ad essere attrattiva e di interesse: la città non deve guardare a se stessa come ad un contenitore che si limita ad essere bello.
Come una città resta viva?
Il nostro obiettivo è, attraverso la produzione museale, dimostrare che la città è viva e che si possono produrre qui nuovi contenuti culturali. Matera deve essere un luogo vivo e non solo uno scenario per selfie suggestivi: è necessario creare nuove retoriche e far sì che il successo turistico degli ultimi anni continui nei prossimi. Il museo non nasce da una collezione permanente ma costruisce la sua programmazione culturale attraverso la produzione di due mostre l’anno con artisti nazionali ed internazionali: la collezione si crea negli anni, valorizzando il territorio attraverso nuovi racconti e nuove visioni. Abbiamo deciso, per necessità e volontà, di creare un museo dove l’esperienza del visitatore è parte integrante della mostra: gli artisti creano e immaginano opere appositamente per noi, consapevoli del contesto nel quale operano.
Quali riscritture stra-ordinarie della città di Matera può proporre l’arte contemporanea?
I tantissimi visitatori che hanno avuto accesso alle mostra, a partire dalla pre-apertura del primo dicembre 2022, sono rimasti soddisfatti dall’esperienza complessiva della visita: un racconto diverso della città, adatto a tutte le età e senza necessità di una mediazione o spiegazione. La pratica artistica arriva contestualmente a questo risultato: mostrare la città come un luogo dove è ancora possibile produrre nuovi contenuti.
Matera possiede una ricca offerta culturale, grazie alle iniziative delle istituzioni e dei privati che negli ultimi anni hanno impostato programmi a medio-lungo termine che, sebbene ben radicati nel territorio, hanno come primo pubblico il bacino di utenza che gravita attorno a Matera.
In un momento in cui si sta perdendo sempre di più l’apporto del pubblico nelle politiche di programmazione culturale, la collaborazione con le altre realtà del territorio diventa fondamentale: il TAM ha diversi progetti e relazioni con, ad esempio, lo IAC, il Museo Nazionale, Sicomoro, le rete dei musei privati lucani, gli enti del terzo settore, le scuole con l’obiettivo alzare sempre più la bandiera per dire che siamo qui e che siamo in grado di progettare e creare nuove relazioni culturali.
La professionalizzazione dell’industria culturale è possibile in una città che ha numeri considerevoli di turisti che frequentano tutto l’anno Matera. L’importante, in questa fase, è non mettere i remi in barca e non ritenere che il brand Matera sia un dato di fatto: chi viene a trovarci è felice di venire in questa città perché, oltre la bellezza dei luoghi, ci trova delle storie e dei rapporti umani. Riteniamo che sia fondamentale continuare a coltivare quei rapporti e a produrre nuovi contenuti per far sì che Matera e il territorio non siano dei “Presepi” con delle statuine sparse ma luoghi vivi, dove si produce cultura.
Il TAM è un format che può esistere solo a Matera o immaginate altri possibili innesti?
Noi vogliamo provare a portare l’esperienza che stiamo facendo in altri contesti attraverso percorsi che non creino stereotipi o ripetizioni standard: il TAM è un modello nel quale stiamo testando tanti aspetti legati alla gestione museale, alla sostenibilità delle politiche culturali che mettiamo in atto e alla produzione di arte contemporanea con artisti nazionali, internazionali e locali che non creino mostre “blockbuster”. Lavorare in questo territorio vuole dire avere piena consapevolezza dei limiti e delle dimensioni numeriche del pubblico di riferimento: da questi limiti dobbiamo trarre l’unicità del prodotto culturale irripetibile.
Il TAM nasce con un profondo legame verso lo spazio fisico che lo ospita (la torre Capone del XII secolo) ma il modello che stiamo costruendo va oltre: stiamo sperimentando per proporre in altri contesti i nostri modelli gestionali e culturali votati al principio di sostenibilità e di profonda relazione con il territorio. La collaborazione continua con professionisti del settore creativo (videomaker, grafici, illustratori, artisti e makers) permette inoltre di produrre contenuti che, con i budget a disposizione, prestano attenzione al dettaglio e alla qualità dell’esperienza complessiva, dall’ingresso al post-visita.
Il caso de “La festa”, l’installazione di Studio Antani prodotta in occasione della mostra “Ultradizione”, è emblematico: l’opera rientrava perfettamente nel contesto culturale di quella mostra che coinvolgeva, oltre lo studio di produzione multimediale materano, Canemorto, MOMO, Ultravioletto e Dottor Pira.
L’opera di Studio Antani è composta da 3 rosoni, simbolo delle tante feste patronali di questo territorio, che il visitatore ha la possibilità di “suonare”, agendo al contempo sul suono e sulle luci delle luminarie: Studio Antani ha sviluppato l’idea e l’ha resa realizzabile grazie alla collaborazione con diversi professionisti. Il TAM ne ha prodotto la realizzazione e l’allestimento.
L’opera ha riscosso un grande successo di pubblico: ogni visitatore poteva creare la propria festa e sentirsi al centro di questa. L’installazione riproduceva suoni e campionature del territorio lucano, attraverso alcune estratti dalle librerie sonore di Remix the Cinema e di Open Sound. La mostra è visitabile al Castello del Malconsiglio di Miglionico dal 1 Marzo al 1 Aprile 2024.
Verso quali desideri si incammina il TAM?
Con il TAM dobbiamo continuare nel nostro percorso di produzione e di coinvolgimento di nuovi pubblici, creando programmi culturali sempre più completi e di interesse per un pubblico di cittadini permanenti e temporanei: vogliamo diventare, nei prossimi 10 anni, una piccola istituzione senza istituzionalizzare i nostri percorsi.
Lavorare con nuovi artisti, trasformare gli spazi e offrire esperienze sempre diverse è un obiettivo alla nostra portata ma che ha bisogno di un lavoro continuo e professionale. Il desiderio principale è legato proprio a questo aspetto: è fondamentale insistere con enti, amministratori e società profit che le imprese culturale sono realtà che hanno una loro professionalizzazione. Sembra scontato ma oggi, dopo più di un anno di apertura continuata e stabile del TAM, troviamo ancora volti sorpresi quando spieghiamo che questo è il nostro lavoro: il terzo settore sta cercando un assestamento dopo la grande riforma del 2017 ma è fondamentale insistere e continuare a portare risultati sociali, culturali ed economici per ritagliarsi un posto nel panorama dei soggetti che operano nel bistrattato campo del welfare sociale. Attualmente è in corso la mostra “È andato tutto bene” (28.10.23 – 07.04.24) di Geometric Bang.
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Orari di apertura: dal mercoledi alla domenica, 10.00 – 20.00 (ultimo ingresso 19.15). Inizio percorso espositivo: Via Ridola 13 – termine: via gradelle pennino 9. Per info e contatti: info@museotam.com – 0835403727